Anticorpi anti-virus JC in una grande coorte con sclerosi multipla trattata con Natalizumab
È stato studiato il tasso di sieropositività degli anticorpi anti-virus JC ( JCV ) in una coorte tedesca con sclerosi multipla trattata con Natalizumab ( Tysabri ) nel post-marketing ed è stato valutato lo stato sierologico anti-JCV in campioni ottenuti prima della diagnosi di leucoencefalopatia multifocale progressiva ( PML ).
Uno studio retrospettivo trasversale e longitudinale per gli anticorpi anti-JCV ha utilizzato un test ELISA su 2.782 campioni di sangue ottenuti da 2.253 pazienti per i test di routine per gli anticorpi anti-Natalizumab durante il trattamento in aperto tra il 2007 e il 2010.
Tra i pazienti con sclerosi multipla trattati con Natalizumab, il 58.8% è risultato positivo agli anticorpi anti-JCV.
Il tasso di sieropositività è risultato più alto nei maschi ed è aumentato con l'età, con un plateau tra gli intervalli di età 20-29 e 30-39 anni.
All’analisi longitudinale, 19 pazienti su 194 ( 9.8% ) sono passati dallo status di di sieronegatività per l’anticorpo anti-JCV allo status di sieropositività nell’arco di 7.7 mesi; il 4.7% è ritornato dallo status anticorpo positivo allo stato sieronegativo nell’arco di 7.9 mesi.
I livelli di anticorpi, soprattutto in quest'ultimo gruppo, erano bassi, indicando fluttuazioni attorno al cut-point più basso del dosaggio.
Né lo stato sierologico anti-JCV né i livelli di anticorpi sono stati associati con il pre-trattamento immunosoppressivo, la durata del trattamento con Natalizumab, o gli anticorpi anti-Natalizumab.
Tutti i campioni ottenuti da 10 pazienti che hanno sviluppato leucoencefalopatia multifocale progressiva erano sieropositivi ( 13 campioni prima della diagnosi di leucoencefalopatia multifocale progressiva, 2.0-37.6 mesi; 2 campioni al momento della diagnosi ).
I livelli di anticorpi in questi campioni erano superiori a quelli in campioni di pazienti sieropositivi che non hanno sviluppato leucoencefalopatia multifocale progressiva.
In conclusione, questi dati sostengono la potenziale utilità clinica della sierologia applicata al virus JC per la stratificazione del rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva.
Tuttavia, sono necessarie ulteriori indagini sulle fluttuazioni dello stato sierologico e dei livelli di anticorpi per una comprensione più precisa del valore predittivo. ( Xagena2012 )
Trampe AK et al, Neurology 2012; 78: 1736-1742
Neuro2012 Inf2012 Farma2012
Indietro
Altri articoli
Natalizumab: confronto tra 1 volta ogni 6 settimane e 1 volta ogni 4 settimane nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente, studio NOVA
Il trattamento con Natalizumab ( Tysabri ) una volta ogni 4 settimane è approvato per i pazienti con sclerosi multipla...
Uso di Natalizumab, Fingolimod e Dimetilfumarato e recidiva e disabilità correlate alla gravidanza nelle donne con sclerosi multipla
È stata studiata l'attività della malattia correlata alla gravidanza in una coorte di sclerosi multipla contemporanea. Utilizzando i dati dell’MSBase...
Il passaggio da Natalizumab a Fingolimod entro 6 settimane riduce la recidiva di attività di malattia nei pazienti con sclerosi multipla
Natalizumab ( Tysabri ) è un trattamento efficace nella sclerosi multipla recidivante-remittente. Tuttavia, soprattutto a causa del rischio di leucoencefalopatia...
Cladribina versus Fingolimod, Natalizumab e Interferone beta per la sclerosi multipla
Una analisi abbinata per punteggio di propensione da MSBase ha confrontato l'efficacia della Cladribina ( Mavenclad ) con Interferone beta...
Impatto dei tempi di transizione molto brevi sul passaggio da Natalizumab a Fingolimod all’imaging ed esiti di efficacia clinica nella sclerosi multipla
A causa della recidiva dell'attività della malattia nei pazienti con sclerosi multipla, è stato suggerito un periodo di washout inferiore...
Effetto di Natalizumab sulla progressione della malattia nella sclerosi multipla progressiva secondaria: studio ASCEND
Sebbene siano disponibili diversi trattamenti modificanti la malattia per la sclerosi multipla recidivante, gli effetti del trattamento sono stati più...
Efficacia del trattamento con Alemtuzumab rispetto a Natalizumab, Fingolimod e Interferone beta nella sclerosi multipla recidivante-remittente
Alemtuzumab ( Lemtrada ), un anticorpo anti-CD52, ha dimostrato di essere più efficace dell'Interferone beta-1a nel trattamento della sclerosi multipla...
Rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva associata a Natalizumab nei pazienti con sclerosi multipla
Precedenti stime di rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva ( PML ) nei pazienti con sclerosi multipla trattati con Natalizumab (...
Il farmaco per la sclerosi multipla Natalizumab sembra migliorare gli esiti clinici dopo ictus ischemico acuto
Il trattamento con Natalizumab ( Tysabri ) può contribuire a migliorare gli esiti clinici dopo l’ictus. Il farmaco utilizzato nella...
Sclerosi multipla: formazione di anticorpi anti-Interferone-beta e anti-Natalizumab
L’immunogenicità dei prodotti biofarmaceutici nella sclerosi multipla è un effetto collaterale frequente che ha un'eziologia multifattoriale. Ricercatori hanno valutato le...